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25 Aprile 2024 / 06:44
GREEN BANKING,
un business sostenibile

 
Fintech

Le banche per l’economia verde

di Ruggero Vota - 21 Settembre 2011
Sono numerose le aziende di credito italiane che hanno avviato progetti per ottimizzare i consumi di energia
Auto elettriche, tetti fotovoltaici, fabbriche del sole in pieno deserto, boschi in città: anche le banche italiane stanno diventando sempre più green senza accusare ritardi rispetto a quanto viene fatto dagli istituti di credito di altri Paesi. Dalla banca territoriale che agisce in un ambito regionale ai grandi gruppi multinazionali, il tema della salvaguardia del Pianeta e della sostenibilità è ormai all’ordine del giorno e non si tratta solo di marketing.
Se da un lato infatti le iniziative di promozione di diverse banche si stanno significativamente sposando con il tema ambientale, sempre di più incidono i progetti concreti volti all’efficienza energetica portati avanti nei singoli istituti insieme alla forte crescita dei finanziamenti che le nostre banche stanno indirizzando a quei clienti, sia privati sia imprese, che intendono investire nelle energie rinnovabili.
Nel 2011 possiamo quindi dire che il green banking italiano è una solida realtà e lo dimostrano le esperienze e i progetti raccontati brevemente in questo articolo su cinque realtà del credito del nostro Paese.
Parola d’ordine: ottimizzare i consumi
Con un processo nato già nel 1998 attraverso la pubblicazione del primo Rapporto Sociale e con una sensibilità connaturata alla propria natura di banca popolare, nel tempo ha messo in atto una serie di processi e prodotti finalizzati a ottimizzare i consumi di energia e materiali per ridurre l’impatto ambientale delle attività. Ma anche per diffondere all’interno della propria struttura una cultura del risparmio energetico e dell’utilizzo responsabile delle risorse, aderendo a progetti finalizzati a questi obiettivi e, nel contempo, fornendo prodotti e servizi di assistenza alle imprese nei progetti legati all’utilizzo delle energie rinnovabili e delle tecnologie ecologiche.
Il primo impegno è comunque quello di ricercare all’interno della banca soluzioni per il contenimento dell’impatto ambientale e in questo senso si è inserita a partire dal 2011, nell’ambito delle attività rivolte all’efficientamento degli impianti interni, la realizzazione di interventi su alcuni sistemi di riscaldamento. In questo ambito si innesta il progetto di sostituzione dei quattro generatori di calore del tipo atmosferico con altrettanti del tipo a condensazione, deputati al riscaldamento del centro direzionale on un risparmio annuo di energia primaria quantificabile in circa il 25%. Contestualmente sono stati installati pannelli solari per la produzione di acqua calda e sostituite le due caldaie ausiliarie a camera di combustione aperta con due a condensazione per un risparmio annuo superiore al 50%. Nel 2009/2010 Banca Etruria si è confermata, nelle aree territoriali di competenza, l’istituto di riferimento nel comparto delle energie rinnovabili per conoscenza normativa, prodotti e struttura efficiente, capace di valutare e supportare operazioni di piccole, medie e grandi dimensioni. L’attività svolta ha consentito la conclusione di oltre 500 operazioni di finanziamento per un controvalore di 140 milioni di euro, pari a circa 40 MW installati.
Dalla riforestazione al fotovoltaico
Dal 2008 Banca Popolare di Milano è impegnata nella compensazione delle emissioni di anidride carbonica di strutture, eventi e prodotti. L’attività comporta una prima analisi, attraverso strumenti certificati, dei consumi energetici di materiale e degli spostamenti del personale, coinvolgendo e responsabilizzando i dipendenti. Una volta quantificate le emissioni prodotte, la compensazione si concretizza attraverso un progetto di riforestazione. Il risultato di queste iniziative sono i “Boschi BPM”, ovvero due ampie aree del Parco Nord di Milano riforestate dalla banca.
A fine 2010 BPM ha dato il via a n nuovo impianto fotovoltaico da 85 kw installato sulla copertura del centro servizi del capoluogo lombardo. Con questa esperienza, la banca non ha solo dato corso a una strategia di sostenibilità ambientale coniugata a obiettivi di risparmio energetico, ma ha soprattutto cercato di mettersi nei panni di un generico committente industriale alla ricerca di finanziamenti per realizzare un impianto fotovoltaico di media potenza, studiando da vicino i progetti di questo tipo così da poterne individuare i reali benefici, ma soprattutto le criticità. L’offerta del Gruppo Bipiemme negli ultimi anni si è arricchita di strutture commerciali e prodotti finalizzati a sostenere le scelte ambientali della clientela, sia di aziende sia di privati e condomìni. Il Pacchetto Ecologia è una linea di finanziamenti mirati a supportare gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni, degli impianti e degli edifici. Il credito fotovoltaico, invece, offre la possibilità di beneficiare, tramite il Conto Energia, di contributi volti all’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, mentre il finanziamento mini-eolico è rivolto ad aziende che intendano installare impianti eolici di dimensioni contenute.
Nel 2010 la banca ha finanziato 1.303 clienti per il fotovoltaico (oltre cinque volte quelli del 2009) per oltre 180 milioni di euro e 182 con il Pacchetto Ecologia (26 nel 2009) per 19,6 milioni di euro.
Concorso di idee per il mobility management
Non solo Telethon. Lo storico impegno della banca sul fronte sociale si conferma anche nei capitoli ambiente, efficienza e sostenibilità. Ne è un esempio il progetto “Ingegnati per ”, che recentemente ha ottenuto l’attestato di distinzione al Green Globe Banking Award 2011, così come anche l’anno scorso, nell’edizione precedente, era stato ancora una volta premiato l’impegno di BNL su questo fronte. Il progetto “Ingegnati per BNL”, lanciato a fine 2010, ha coinvolto gli studenti della facoltà di ingegneria gestionale dell’Università di Roma Tor Vergata nella tematica della responsabilità sociale d’impresa, dando loro l’opportunità di accostarsi a un argomento non contemplato nel percorso accademico. Si è trattato a tutti gli effetti di un concorso di idee, e tra i progetti risultati tra i primi classificati ne è emerso uno di estremo interesse per la banca poiché relativo al mobility management e agli spostamenti con mezzi aziendali nella città di Roma. La realizzazione di quanto previsto, infatti, consentirebbe a la riduzione di circa il 40% dei costi aziendali per la mobilità urbana, una sostanziale riduzione dei consumi e delle spese per idrocarburi e il sostegno alla diffusione dell’uso dell’auto elettrica.
Con l’iniziativa “Metti in conto un nuovo albero”, partita nel febbraio 2010 e ancora in corso, sono stati finora piantati circa 6.000 nuovi alberi nei parchi, giardini e scuole di circa 25 città italiane. L’obiettivo è però di arrivare a breve al traguardo delle 10.000 piantumazioni. Il progetto prevede la donazione al comune di un albero per ogni nuovo conto corrente Attivato nei primi sei mesi di vita di una nuova agenzia BNL aperta nel territorio cittadino.
Sul fronte invece dei finanziamenti nel settore delle energie rinnovabili, la Banca ha realizzato nel corso del 2010, tre progetti di media taglia per una produzione di almeno 3,0 MW per ogni impianto nell’ambito delle iniziative imprenditoriali finalizzate alla realizzazione di parchi fotovoltaici.
Sostegno a tutto campo per la politica energetica
La politica ambientale di cui si è dotata definisce chiaramente quale sia l’approccio privilegiato da Intesa Sanpaolo nella prevenzione, gestione e riduzione degli impatti ambientali generati sia dalla propria attività sia dai propri clienti e fornitori. Il Gruppo è impegnato da alcuni anni a rispettare gli standard espressi dall’UNEP FI (il programma ambientale delle Nazioni Unite), ha sottoscritto i principi del Global Compact, partecipa al Carbon Disclosure Project, attraverso il quale dà piena visibilità alla comunità di investitori sulle emissioni inquinanti e sulle strategie per mitigare il cambiamento climatico. Ha inoltre aderito agli Equator Principles, linee guida volontarie per valutare e mitigare gli impatti socioambientali dei grandi progetti infrastrutturali.
L’istituzione della figura dell’energy manager garantisce il presidio della politica energetica del Gruppo, la redazione del bilancio energetico aziendale, l’individuazione e la promozione di iniziative volte a razionalizzare i consumi riducendo e emissioni inquinanti. Il complesso di attività rivolte all’aumento dell’efficienza negli impianti ha consentito di evitare nel 2009 l’emissione di circa 225.000 tonnellate di CO2 corrispondenti a circa 7,5 milioni di alberi piantati. I finanziamenti destinati al settore energetico convergono in una linea dedicata, Ecocredito, suddivisa in tre aree famiglia, business, imprese che ingloba i finanziamenti sul fotovoltaico e nuove formule a sostegno della diffusione delle energie rinnovabili. Uno dei vantaggi più significativi di questi prodotti è l’erogazione anticipata: la banca mette a disposizione una prima consistente quota dietro presentazione dei contratti di fornitura, con la sola condizione che l’iniziativa sia “cantierabile”, cioè disponga di tutte le autorizzazioni necessarie all’avvio dei lavori. Per le imprese del settore edilizio che costruiscono secondo i criteri dell’edilizia sostenibile (Protocollo Itaca) è stata creata infine una forma particolare di mutuo con condizioni di favore a vantaggio sia dell’impresa sia dei futuri acquirenti degli immobili. Obiettivo: riduzione delle emissioni
Il gruppo bancario si è dotato di un sistema di gestione ambientale, certificato ISO14001 e registrato secondo il regolamento europeo EMAS. Oltre a questo, è impegnato da tempo in molte iniziative, avendo aderito anche a Global Compact, UNEP, Equator Principles. Inoltre, nel 2008 ha avviato un Environmental Sustainability Program frutto di un accordo con WWF Italia, oggi esteso a livello internazionale.
Secondo in un‘istituzione finanziaria la strategia sui cambiamenti climatici deve tenere in considerazione due questioni fondamentali: la riduzione delle emissioni interne e la responsabilità per le emissioni di imprese terze finanziate dalla banca.
Sulla prima questione, si è impegnato a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 30% entro il 2020 (l’obiettivo di medio termine è una riduzione del 15% entro il 2012), in linea con l’obiettivo dell’UE “20-20-20”
Sul fronte delle emissioni finanziate, ha avviato un progetto per esaminare i rischi e le opportunità associate alle conseguenze sul mondo dell’impresa e quindi sul sistema creditizio delle trasformazioni legate allo scenario, oggi largamente accettato, che stabilisce quale obiettivo globale di contenere l’incremento medio della temperatura nella misura di 2 gradi centigradi nei prossimi 40 anni, così da evitare le conseguenze più devastanti del cambiamento climatico. In linea con questo quadro di riferimento, risulta al primo posto nella classifica di Infrastructure Journal, delle banche coordinatrici per il settore delle energie rinnovabili, avendo concluso 42 operazioni nel 2010 per un totale di circa 1,8 miliardi di dollari.
Nel 2009, UniCredit ha inaugurato il Solar Park Lieberhose, nell’ex Germania dell’Est, una centrale fotovoltaica di 53 MW di potenza, in grado di alimentare i consumi di circa 15.000 famiglie. Infine, UniCredit è presente, unica banca italiana, nella compagine azionaria di Desertec Industrial Initiative la società che studia l’analisi di fattibilità del grande progetto infrastrutturale volto a ottenere energia pulita dal Sahara.
Altri articoli del Dossier “Green Baking, un business sostenibile”:
Oltre 13 miliardi di euro destinati negli ultimi anni a eolico e fotovoltaico. Banche determinanti per lo sviluppo del settore, ma servono regole certe. A Roma il primo Forum ABI Green Energy
L'integrazione dei due consorzi permetterà anche una visione più completa dei processi operativi delle banche
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