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Il salone dei pagamenti

 
Pagamenti

Il salone dei pagamenti

di Flavio Padovan - 12 Gennaio 2012
A CARTE 2011 due giorni ricchissimi di novità e tendenze: a confronto tutti i protagonisti in un’edizione record
Passare dallo “slideware” a soluzioni reali e concrete. È questa la sfida del mobile payment, soprattutto in Italia. A livello mondiale, secondo le stime di Gartner, il valore complessivo delle transazioni mobili è cresciuto del 75,9% in un anno, passando da 35 miliardi di euro nel 2010 a 61,8 miliardi di euro nel 2011, ed entro il 2014 arriverà a valere 360 miliardi di euro. A CARTE 2011 i device mobile sono stati autentici protagonisti, in tutte le tecnologie in cui sono stati declinati. Una delle novità più significative presentate nei due giorni a Roma è HI Credits, la soluzione Reply per i pagamenti remoti in mobilità, che permette all’utente di pagare qualsiasi bene e servizio, in modalità sicura e integrata al gateway di pagamento della banca. Estremamente semplice il suo utilizzo, basato sulla lettura di QRCode (codici bidimensionali) attraverso la fotocamera del cellulare. HI Credits consente di effettuare pagamenti utilizzando Pos mobili, possibilità molto interessante per i piccoli esercenti quali edicole e taxi, anche perché sostituisce a tutti gli effetti il Pos fisico. Grande anteprima è stata quella di Ingenico , che ha presentato il dispositivo iSMP che riesce a trasformare iPod touch e iPhone in terminali per la gestione dei pagamenti in mobilità in ottica “payment everywhere”. Il funzionamento è semplice: quando iSMP è integrato con uno smartphone iPhone, si connette al centro autorizzativo bancario attraverso la rete Gsm/Gprs e, pertanto, la soluzione si presta ad essere utilizzata in attività commerciali svolte all’esterno. Quando è integrato a un dispositivo iPod touch, iSMP si connette alla rete WiFi abilitando i pagamenti in locale, ad ese - mpio all’interno di un negozio o di un centro commerciale. CARTE 2011 è stata anche l’occasione per analizzare la strategia dietro il recente lancio di Vodafone Smart Pass, la nuova carta prepagata che consente di acquistare beni fisici e digitali in modalità contactless attraverso la tecnologia Near Field Communication (Nfc). La carta, infatti, nasce dalla collaborazione tra Vodafone, CartaSi e l’Istituto Centrale delle Banche Popolari e rappresenta un primo esperimento importante di cooperazione tra l’operatore telefonico e il mondo dei servizi finanziari. Smart Pass è associata univocamente al numero di cellulare del cliente, si può ricaricare con le stesse modalità del credito telefonico in circa 200 mila punti vendita in Italia e attraverso tutti i canali di ricarica messi a disposizione da CartaSi. Gli acquisti possono essere fatti in modalità “tap&go” negli esercizi convenzionati con MasterCard PayPass, avvicinando semplicemente la card ai Pos di nuova generazione, disponibili dall’autunno nei Vodafone One, ma anche in numerose catene della grande distribuzione. Inoltre ,Vodafone Smart Pass é dotata di chip che consente di effettuare pagamenti anche in modalità “chip&pin”.
La svizzera SIX Pay , oltre a fornire terminali di pagamento di nuova generazione, abilitati anche per carte contactless, e servizi per l’ecommerce, supporta le aziende e i consumatori negli acquisti tramite cellulare con il servizio Mobile Buy. Il processo di registrazione su Mobile Buy, che si effettua una sola volta, permette di collegare i dati della carta di credito al proprio cellulare. Basta poi inviare un sms all’apposito numero del fornitore e l’acquisto è già concluso, con la massima semplicità per il cliente e vantaggi addizionali di fidelizzazione per il commerciante. Tra gli altri servizi a valore aggiunto sviluppati da Six Pay c’è anche la conversione dinamica della valuta Dcc, per i titolari di carte straniere che possono pagare nella propria valuta ai terminali o nei webshop. Una delle esperienze cha ha più attirato l’attenzione dei partecipanti è quella di Bemoov, il circuito multiesercente e interoperabile del Consorzio Movincom , che ha già attivato servizi di pagamento mobile in Italia, sia a livello locale sia nazionale. Interessante l’impiego di un ampio ventaglio di modalità di acquisto che utilizzano diverse tecnologie: App, QR Code, Sms inviato dall’utente, Sms link abilitato tramite Otp link, personal assistant telefonico, risponditore automatico, ecc. Attualmente con Bemoov si può comprare non solo il biglietto dell’autobus e il ticket della sosta, ma anche pagare, tra l’altro, il conto del taxi, lo spettacolo a teatro, lo skipass o la provvista dell’olio.
Mobile payment e sistemi di autenticazione sono al centro delle strategie di G&D , che sta puntando molto sulle carte contactless dual interface, in quanto rappresentano il ponte per portare i clienti a pagare con i cellulari. Il futuro sarà caratterizzato da una sempre più stretta collaborazione tra mondo della telefonia e quello bancario, come dimostra anche l’accordo tra CartaSi e Vodafone. In questo scenario G&D offre la propria esperienza internazionale a supporto di questa evoluzione.

Contactless, una rivoluzione in atto

La nuova era dei pagamenti contactless è già iniziata. La pensa così Visa , che durante l’evento ha sottolineato i 25 milioni di carte c-less già in circolazione a livello globale e la crescita esponenziale dei device mobile. In questo scenario Visa vede il futuro dei pagamenti basato su una suite di servizi che rivoluzioneranno la quotidiana gestione del denaro grazie a tre piattaforme complementari: mobile payments, digital wallet e soluzioni di fidelizzazione.
Secondo MasterCard le carte contactless diventeranno presto lo standard in Italia: già nel 2012 almeno 2 prepagate su 3 che emetterà saranno dotate della tecno logia PayPass. Un’espansione legata anche al fatto che il costo aggiuntivo della carta per questa opzione è ripagato con un incremento del 2-3% del suo utilizzo. Intesa Sanpaolo e Vodafone hanno annunciato il lancio di specifiche iniziative contacless. Il passo successivo riguarderà i “mobile-wallet” sugli smartphone, che permetteranno di offrire servizi a valore aggiunto. Gemalto , che collabora tra l’altro con Intesa Sanpaolo per una sperimentazione c-less localizzata vicino Milano, è convinto che l’Italia stia sì migrando verso questa tecnologia, ma ritiene che il primo semestre del 2012 sarà ancora interlocutorio, nonostante il sistema bancario stia accelerando sotto la spinta degli operatori telefonici.

Sicurezza: non solo tecnologia, ma anche educazione

I servizi di mobile banking sono diventati un “must have”, ma allo stesso tempo costituiscono un obiettivo dei malware, in particolare negli ultimi sei mesi. Le tipologie di attacco sono simili a quelle usate contro i computer, però il cliente spesso non adotta le stesse precauzioni di protezione. NICE Actimize è in prima linea nella lotta per la prevenzione delle frodi nel remote banking. La sua strategia di sicurezza nel mondo mobile si fonda su 4 pilastri: tecnologia multistrato, controlli delle attività, sviluppo di servizi esclusivi per il device mobile e soprattutto formazione del cliente in quanto per proteggersi possono bastare gesti semplici come inserire un pin. Sono già attivi sistemi di alert tramite messaggistica o di localizzazione per verifiche incrociate, in futuro si punterà su metodi di autenticazione biometrici, tramite riconoscimento vocale, facciale, dell’iride o delle impronte digitali.
Anche per SIA l’education è una delle chiavi più efficaci per contrastare le frodi, ed è per questo che il gruppo italiano offre anche servizi e consulenza formativa alle banche. Secondo i dati relativi agli esercenti online presentati a CARTE, tra il 2009 e il 2010 nel nostro Paese si è registrata una diminuzione delle frodi, sia in termini percentuali (-5%) sia in valore assoluto sul totale transato (da 10 a 9 milioni di euro). Sono invece cresciute le transazioni bloccate per sospetta frode (pari all’1,7% degli ordini), a dimostrazione dell’efficacia degli strumenti di “fraud detection”. Per contrastare adeguatamente tali rischi, esistono oggi sofisticati sistemi basati sull’utilizzo di dati di autenticazione dinamici, decisamente più sicuri rispetto a quelli statici, sempre più oggetto di attacco.
Per TNS le sfide collegate alla Pci e alla sicurezza sono sempre al top della lista delle priorità, insieme al problema delle frodi. Una ricerca effettuata su merchants medio/grandi in Europa e negli Usa ha evidenziato come l’81% degli esercenti conservi Pan di carte, il 73% anche le date di scadenza, il 71% i codici di verifica, il 57% i dati relativi alla traccia 2 della banda magnetica e il 16% altri dati personali inerenti al titolare.
Un punto di vista differente lo ha portato lo studio di CPP Italia , multinazionale specializzata nella protezione delle carte di pagamento, che ha analizzato i sinistri più frequenti con le carte di credito segnalati al suo servizio di assistenza clienti dal 2010 a oggi. Secondo questa ricerca, solo nel 36% dei casi il sinistro è legato a un furto, mentre nel 61% dei casi bancomat e carte di credito sono semplicemente smarriti assieme alla borsa e al portafoglio che le contiene a causa della distrazione dei titolari. L’attenzione agli aspetti della sicurezza è uno dei fattori di successo di M Data System, divisione elettronica di Metalplex , azienda specializzata nello sviluppo di software e soluzioni basate su smart card che annovera nel proprio parco clienti importanti soggetti istituzionali come il Ministero degli Interni, il Ministero dell’Economia, i Ministeri della Difesa italiano e francese, la Polizia Stradale. Negli ultimi quattro anni Metalplex ha investito oltre 11 milioni di euro nel settore smart card per sviluppare prodotti che rispondessero alle esigenze di flessibilità e affidabilità, nonché di assoluta sicurezza e segretezza nella gestione dei dati.

Un mercato in espansione

Le nuove tecnologia hanno aperto il mercato a nuovi soggetti. È quindi stato particolarmente apprezzato l’intervento di DLA Piper che ha messo a confronto istituti di pagamento e nuovi Imel, analizzando anche l’applicabilità delle norme sui servizi di pagamento agli operatori di telecomunicazione, digitali e informatici C-Card del Gruppo Cedacri ha portato a CARTE l’esperienza del primo istituto di pagamento italiano e un’offerta basata su flessibilità, integrazione e trasparenza che sta ottenendo importanti risultati sul mercato. Ad esempio, attraverso C-Card anche banche medio-piccole possono ora completare il loro portafoglio con prodotti come le Carte Conto, finora appannaggio principalmente di banche di grande dimensioni.
Gli articoli dello SPECIALE CARTE 2011:
  • Se telefonando....
  • Il salone dei pagamenti
  • IMMOBILIARE.IT
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