Dai covered bond una riserva di liquidità per sostenere il credito
di Francesco, Di Marco
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29 Novembre 2011
A dispetto della crisi nei primi otto mesi dell’anno emissioni a quota 21 miliardi per i principali gruppi bancari italiani, già oltre il totale 2010 (15 mld). Ma resta tanta la strada da percorrere: stime valutano in 200 miliardi il potenziale domestico di questo mercato
Ventuno miliardi. Questo il controvalore delle emissioni effettuate dalle banche tra gennaio e agosto 2011 (secondo gli ultimi dati disponibili) sotto forma di obbligazioni bancarie garantite. A dispetto di rendimenti offerti mediamente più alti rispetto al passato l’industria bancaria italiana continua a utilizzare i covered bond, che restano un canale di raccolta stabile per gli istituti e permettono alle banche di garantire un significativo afflusso di finanziamenti verso il settore privato. Dal mercato dei covered bond arriva dunque un segnale positivo per l’economia italiana.
L’occasione per fare il punto sul settore è stato il convegno “Securitisation and Covered Bonds 2011”, organizzato a inizio ottobre dall’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con l'Association for Financial Markets in Europe (Afme).Tra i temi chiave affrontati nel corso dell’evento - cui hanno partecipato istituzioni italiane ed europee, banche commerciali, player internazionali, studi legali, service provider e società di revisione e consulenza - gli scenari e le tendenze nel mercato italiano e internazionale delle cartolarizzazionie dei covered bond, le riforme legali e regolamentari e i cambiamenti da esse indotti sulle dinamiche interne al mercato dei capitali e le iniziative degli operatori in tema di trasparenza per ripristinare la fiducia degli investitori.
Negli ultimi anni l’ABI ha riposto grande interesse nei covered bond, mercato nuovo per l’Italia ma inserito in un contesto europeo già maturo e competitivo e valida opzione complementare rispetto alle cartolarizzazioni nell’ambito delle strategie per reperire liquidità. E se i volumi attuali delle obbligazioni bancarie garantite emesse pongono l’Italia indietro rispetto ai maggiori Paesi europei, va tuttavia ricordato che il completamento della legislazione secondaria nel 2007 è coinciso con l’inizio della crisi finanziaria e questo specifico mercato ha avuto qualche problema nella partenza. Dopo un 2009 di “ripresa” nel 2010 nove gruppi bancari italiani hanno emessoobbligazioni bancarie garantite per circa 15 miliardi, valore ampiamente superato nei primi otto mesi dell’anno in corso con i 21 miliardi cui si accennava all’inizio dell’articolo. A fronte di risultati importanti verso un pieno sviluppo del mercato delle obbligazioni bancarie garantite, l’auspicio dell’industria bancaria italiana è che tali volumi crescano ancora con l’obiettivo di sfruttare compiutamente il potenziale del mercato domestico, stimabile in oltre 200 miliardi.