LA FATTURA CHE TAGLIA I COSTI
di Gaia, Sabino
-
1 Febbraio 2011
Fino a 60 miliardi di euro l’anno il risparmio ottenibile dal Paese con la fattura elettronica. All’annuale convegno del CBI è stato fatto il punto sull’e-invoicing a livello nazionale e internazionale e sull’informatizzazione e dematerializzazione di processi e documenti
“La piena diffusione della fattura elettronica comporterà minori costi per il Paese stimati tra 10 e 60 miliardi di euro l’anno, pari a una quota di Pil tra l’1% e il 4%. Anche per questo è importante favorire la maggiore diffusione di questo strumento che, se adottato in modo capillare, può far risparmiare alla sola Pubblica Amministrazione circa 3 miliardi di euro l’anno e altrettanto ai fornitori della PA”. È quanto ha affermato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini aprendo i lavori del convegno annuale organizzato da Abi col Consorzio CBI e dedicato quest’anno a “Corporate banking e fattura elettronica: i servizi a valore aggiunto per imprese e pubblica amministrazione”. Nel corso dell’incontro – a cui hanno partecipato addetti ai lavori ed esponenti di banche, imprese e pubblica amministrazione - si è fatto il punto sullo stato di implementazione nazionale e internazionale della fattura elettronica e sulle principali iniziative, già avviate in Europa e in corso d’adozione anche in Italia, per supportare l’informatizzazione e la dematerializzazione di processi e documenti.
Ogni anno in Europa circolano 32 miliardi di fatture e di queste solo il 5% sono elettroniche. Recentemente, tuttavia, il livello di adozione di questo strumento è cresciuto sensibilmente: tra il 2008 e il 2009 la fatturazione elettronica è aumentata in media del 41%. “Per proseguire in questa direzione – ha aggiunto Sabatini - è importante completare prima possibile l’iter legislativo avviato con la Finanziaria 2008, che ha stabilito l’obbligo di fatturazione elettronica per gli operatori che lavorano con Amministrazioni ed enti pubblici, ed il primo Decreto Attuativo. Solo l’emanazione del secondo Decreto Attuativo, infatti, fornirà le indicazioni definitive sui tempi e le modalità tecniche per lo scambio di fatture elettroniche tra imprese e Pubbliche Amministrazioni”.
La dematerializzazione dei documenti e il passaggio alla fattura elettronica significa non solo diminuire del 60%-90% i costi di gestione a carico di imprese e PA, ma anche ridurre sensibilmente l’utilizzo di carta e le emissioni di anidride carbonica. Secondo i dati della Commissione Europea, infatti, sarebbe sufficiente aumentare dell’1% l’uso della fattura elettronica per evitare l’abbattimento di circa 800 mila alberi. L’adozione complessiva di questo strumento, invece, consentirebbe di ridurre di oltre 3 milioni di tonnellate l’emissione annuale di CO2 in Europa.
Altri articoli del Dossier Fattura Elettronica:
La rete CBI per lo sviluppo del Paese
Ue: entro il 2020 e-invoicing paneuropea
Storie di successo:Renner Italia. e-Invoice & PMI: “solo vantaggi”